In un rumoroso pomeriggio di Halloween, tra bambini in maschera che chiedono dolcetti e minacciando improbabili scherzetti, incontro Carmen Matarazzo, figura di spicco nel panorama culturale locale. Ex insegnante e promotrice di iniziative culturali, Carmen è presidente dell’associazione culturale Achille Basile – Le Ali della Lettura, un’entità che si distingue per il fervore con cui diffonde l’amore per i libri e la conoscenza. E’ davanti a un aperitivo che ascolto i suoi racconti; resto ammirata dall’entusiasmo con cui mi informa delle numerose iniziative che porta avanti instancabilmente. Quest’anno anche presidente del Rotary, Carmen Matarazzo continua a prestare il suo impegno per il bene della comunità, unendo l’ideale di servizio al prossimo con la sua missione di promozione culturale.
Carmen, in che modo la sua carriera di insegnante le ha permesso di comprendere meglio le esigenze culturali della comunità? Gli alunni rappresentano un riflesso immediato della comunità di cui fanno parte. Attraverso il mio ruolo di insegnante, ho potuto osservare da vicino le sfumature delle loro esigenze e delle loro aspettative, comprendendo come queste siano spesso legate a valori e orientamenti culturali specifici. Tuttavia, credo sia fondamentale mantenere un equilibrio: pur accogliendo le loro istanze, ritengo essenziale non adattarsi passivamente a tali richieste. Al contrario, il compito dell’insegnante è quello di indirizzarli verso un orizzonte culturale più ampio, stimolandoli a superare i confini del loro contesto e a maturare una visione più profonda e ricca della realtà, cosi come dovrebbe essere per i cittadini.
Ha notato cambiamenti nelle priorità culturali rispetto a quando era insegnante? Sì, ho osservato una trasformazione profonda, coincidente con la diffusione di Internet e delle tecnologie digitali. Da allora, l’approccio degli studenti si è spesso orientato verso una conoscenza più superficiale e immediata. La prontezza con cui oggi possono accedere a un vasto insieme di informazioni ha, infatti, ridotto la necessità di ricerca e di approfondimento autonomo, elementi che una volta costituivano pilastri fondamentali del processo formativo. Questo accesso diretto a risposte pronte, pur rendendo più semplice l’acquisizione di nozioni, ha in parte allentato il senso di impegno e il coinvolgimento personale, sottraendo loro la possibilità di maturare attraverso il percorso stesso della ricerca e della riflessione critica.
Nel 2005 ha fondato l’Associazione culturale Achille Basile – Le ali della lettura. Come è nata l’idea dell’associazione e qual è, secondo lei, il ruolo fondamentale che un’associazione culturale dovrebbe svolgere in una società? Facevo già parte di un’associazione collegata al mondo letterario e alla classicità, l ‘associazione Certamen Plinianum di cui sono presidente dal 2007. Ero già nel mondo dell’associazionismo e portavo avanti dal 1996 un Progetto Lettura che interessava tutte le scuole dell’allora Distretto Scolastico 38 e con le referenti alla Lettura pensammo di fondare un’associazione.
Achille Basile era un mio ex allievo, uno studente straordinariamente brillante, colmo di passione per il sapere e dotato di una vivida capacità progettuale. Conseguita la laurea in modo eccellente, Achille nutriva grandi ambizioni, ma purtroppo è stato colpito da una grave malattia che lo ha portato via a soli 27 anni. Proprio in quel periodo, stavamo pianificando la fondazione dell’associazione, e la scelta di dedicarla a lui è stata naturale, un modo per preservarne il ricordo e legare per sempre il suo nome alla promozione culturale.
L’obiettivo principale dell’associazione è diffondere la buona letteratura in tutte le sue sfumature, incluse le opere contemporanee che spesso trovano meno spazio nel panorama letterario. Ci tengo molto alla promozione della poesia, e mi piace pensare che l’associazione svolga il ruolo che un tempo era proprio dei salotti letterari: offrire uno spazio di visibilità ai nuovi autori, creando occasioni di incontro e di confronto tra artisti e lettori. Organizziamo conferenze, seminari, reading poetici e portiamo i libri nelle scuole, prima del covid anche elementari e medie, per incoraggiare il contatto con la lettura sin dalla tenera età; ora queste iniziative sono state limitate alle scuole superiori. Questa attività del Libro in Fiera nelle scuole di Stabia l’ ho iniziata nel 2010 insieme a Nellina Basile, rappresentante della FIDAPA, con cui condivido l’impegno nel diffondere il valore della lettura e della cultura.
Un’altra iniziativa importante che promuoviamo è lo “Stabia Teatro Festival”, un progetto che dal 2013 realizzo con l’attore e regista Luca Nasuto e Monica Citarella, il quale culmina con il conferimento del Premio Annibale Ruccello per la drammaturgia, per la carriera, e dal 2015 anche per la poesia. Tra gli eventi continuativi spiccano attività collegate alla promozione della poesia, come il reading poetico “Porto Davide”, “La notte della poesia”, “Jazz&Poetry” in collaborazione con Raffaele Ragone, chimico ed anche valido poeta. E tra l’altro referente della sezione scientifica dell’associazione Certamen Plinianum. Esistono anche altre collaborazioni che si stanno consolidando nel tempo.
Esiste un’educazione alla cultura? Un’associazione può anche educare? Si. Bisogna interessare i giovani senza costringerli; andiamo nelle scuole per lanciare il seme, sperando che attecchisca e che si possa accendere una scintilla.
Quali sono le prossime iniziative dell’ Associazione Achille Basile? Le prossime iniziative dell’Associazione Achille Basile ruotano attorno all’atteso Stabia Teatro Festival , una manifestazione culturale di spicco ormai nota con una serie di eventi di grande richiamo. Tra gli ospiti di rilievo, avremo il piacere di accogliere l’attrice Dora Romano, la cui presenza arricchirà il festival di uno spessore interpretativo notevole; Carlo De Nonno con un suo concerto, la talentuosa professoressa Giuseppina Scognamiglio che curerà un evento speciale alla memoria di Eduardo De Filippo nel quarantesimo della morte
C’è una speranza per la cultura a Castellammare?
La risposta può certamente essere positiva, purché si investa in un progetto solido e lungimirante. La creazione di una commissione dedicata alla cultura rappresenterebbe senza dubbio un passo fondamentale in questa direzione. Tale organo potrebbe fungere da catalizzatore per un’offerta culturale che abbracci la ricchezza e la diversità delle espressioni artistiche, storiche e intellettuali della città.
La cultura non è monolitica, ma al contrario è un insieme variegato di espressioni che spaziano dall’arte visiva alla letteratura, dalla musica al teatro, senza dimenticare il patrimonio storico e le tradizioni locali. Ogni ambito, con le sue peculiarità, merita di essere promosso e valorizzato, poiché contribuisce a formare un’identità collettiva e a consolidare il senso di appartenenza alla comunità.
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