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I. C. F. Di Capua, più che una scuola, una comunità educante

Intervista con la dirigente scolastica Angela Cambri

Siamo nello storico Istituto “F. Di Capua” per una chiacchierata con la dirigente, la professoressa Angela Cambri.
L’Istituto Comprensivo ha due sedi: il plesso di via Pietro Carrese con i suoi spazi accoglienti, le aule attrezzate e un giardino per attività all’aperto, che accoglie ad oggi la Scuola dell’Infanzia, ma dall’anno prossimo si spera anche delle classi della Primaria con il parere favorevole e la collaborazione del Comune ; la sede centrale di via Napoli che ospita Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado ed include un giardino, una palestra con attrezzature, una serra, laboratori e tecnologie avanzate.
Entrambe le sedi offrono ambienti moderni e funzionali per una didattica completa “tra innovazione e tradizione”.
Quali sono gli obiettivi che la vostra scuola si prefigge?
La nostra scuola si basa su un modello orizzontale, inclusivo e partecipativo, coinvolgendo attivamente l’intera comunità scolastica. All’inizio di ogni anno, il collegio docenti si allinea sugli obiettivi comuni, tra cui il benessere psicofisico, la sostenibilità, l’innovazione didattica e un curricolo verticale dai 3 ai 13 anni. Grazie ai fondi ricevuti, sono stati migliorati gli ambienti di apprendimento con Digital Board, potenziata la comunicazione e rafforzato il dialogo con le famiglie. Nel corso dell’anno, test e feedback di studenti, docenti e genitori consentono di valutare i risultati e individuare aree di miglioramento.
Quali sono le novità che state proponendo?
Alla base del nostro operato vi è il desiderio di costruire una comunità educante che coinvolga attivamente tutti i suoi membri. A tal fine, abbiamo istituito un Albo dei Volontari, uno strumento che consente ai genitori di mettere a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo a beneficio della scuola. In un contesto, come quello della scuola meridionale, spesso segnato da limitate risorse economiche, chiediamo ai genitori di offrire il loro contributo sotto forma di tempo e partecipazione.
Con una richiesta formale, i genitori propongono le attività che desiderano svolgere, in linea con i progetti scolastici: dalla preparazione di lavoretti natalizi, all’organizzazione della recita di fine anno, all’approfondimento di tematiche di comune interesse attraverso incontri e confronti. Questo modello di collaborazione arricchisce l’esperienza educativa, rafforzando il legame tra scuola e famiglie promuovendo uno spirito di condivisione e solidarietà.
Con quali strumenti lavorate per creare un’offerta adeguata alle richieste delle famiglie?
Per l’a.s. 2025/26, la scuola introduce importanti novità per rispondere alle esigenze delle famiglie. Saranno attivati classi di scuola primaria presso la sede di via Carrese, accanto alla Scuola dell’Infanzia, e nella Scuola Secondaria di Primo Grado verranno avviati percorsi orientanti e “curvature” per valorizzare le attitudini individuali e personalizzare l’apprendimento.
Oltre al percorso musicale già esistente, saranno introdotti nuovi indirizzi: scientifico STEAM con digital storytelling, linguistico con potenziamento di inglese, classico-umanistico con latino, filosofia e storia locale. Inoltre, se ci saranno richieste sufficienti, sarà inserito lo studio della lingua spagnola.
Per prevenire la dispersione scolastica, la scuola promuove l’apertura pomeridiana, in continuità con il tempo pieno già attivo in 10 classi della primaria e in espansione, e propone un percorso a tempo prolungato per la secondaria.
Le nuove proposte sono state presentate alle famiglie tramite salotti informativi, che hanno riscosso ampio consenso. L’ Open Day “Tutti Insieme per l’UNESCO”, il 17 gennaio, ha ottenuto grande successo, promuovendo la conoscenza dei siti e dei beni immateriali patrimonio dell’Umanità.
Per garantire una reale inclusione, agli alunni con Bisogni Educativi Speciali è assicurato il diritto all’educazione e alla non discriminazione, con il supporto dell’Assistenza specialistica fornita dall’Amministrazione comunale e da insegnanti qualificati, impegnati nella valorizzazione delle diversità.
Castellammare ha ottenuto il riconoscimento di Città che legge, anche col vostro contributo. Come appassionare i ragazzi alla lettura, alla cultura in generale?
La nostra scuola promuove iniziative culturali di grande valore formativo con un approccio educativo completo e inclusivo.
I progetti di lettura sono centrali: grazie alla biblioteca digitale e alla Rete delle Biblioteche Scolastiche Innovative Biblòh!, studenti e famiglie accedono a un vasto catalogo di libri digitali, audiolibri e periodici.
Il progetto Read More, in collaborazione con Indire, incoraggia la lettura quotidiana, mentre incontri con autori e presentazioni tematiche, spesso legate al cinema, arricchiscono l’esperienza formativa.
Dalla Scuola dell’Infanzia alla Primaria, offriamo corsi di lingua, musica e psicomotricità per favorire lo sviluppo cognitivo e motorio. A livello internazionale, gli studenti delle terze medie parteciperanno uno stage in Inghilterra, vivendo con famiglie locali per apprendere lingua e cultura.
Abbiamo avviato un progetto con la Croce Rossa per sensibilizzare i ragazzi al volontariato e introdotto l’elezione dei rappresentanti di classe per rafforzare la partecipazione attiva e contrastare il bullismo.
Altre iniziative formative includono:
Corsa contro la Fame, patrocinata dal CONI e promossa da Azione contro la Fame, per legare sport e solidarietà all’educazione civica.
Saperi del Mare, in collaborazione con il Comune e la Capitaneria di Porto di Castellammare, per sensibilizzare sulla tutela del mare.
Scuole che Promuovono Salute, con progetti di prevenzione come il Gioco della Dieta Mediterranea (Scuola Primaria) e Gioco in Rete (Scuola Secondaria).
Orienta Life, promosso dalla Regione Campania, per aiutare gli studenti nelle scelte dei percorsi formativi futuri.
Come rispondono le famiglie a queste iniziative?
Siamo consapevoli che, spesso, i genitori sono pressati dai ritmi frenetici della vita quotidiana e dai molteplici impegni personali, ma è proprio in questi momenti che diventa cruciale costruire una rete di cooperazione.
Attraverso una partecipazione attiva, le famiglie possono contribuire in modo significativo alla crescita dei propri figli, trasmettendo l’amore per la lettura e affiancandoli nel percorso educativo. Fare rete, dunque, non è solo un obiettivo, ma una necessità per garantire un’alleanza educativa stabile e duratura, capace di generare benefici condivisi per la nostra comunità scolastica e per l’intera città.

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Venerdì, 21 Marzo 2025 -
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