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Giovedì, 20 Marzo 2025 -

Castellammare tra le pagine di Flaubert

C’è stato un tempo in cui Castellammare di Stabia non era solo una città, ma un simbolo di bellezza e raffinatezza, una tappa irrinunciabile per chi percorreva l’Italia durante il Grand Tour. Situata nel cuore del Golfo di Napoli, Castellammare era famosa per le sue acque termali, le antiche rovine di Stabiae e il panorama che abbracciava il Vesuvio e il mare. Un luogo che seppe conquistare menti illustri, tra cui il grande scrittore francese Gustave Flaubert.

Oi Dialogoi: Giggino, Rafè e Santu Catiello

Fu un’abbuffata memorabile, dopo la quale tutti cercavano un divano, qualcuno il letto. Ma dopo un po’, fu lo stesso la mezzanotte del 31 dicembre e tutti, con mezzo occhio aperto, riuscirono, in qualche maniera ad alzarsi e guardare i fuochi. “Nuie, avimme sparato sulo ddoie stelletelle”, disse Giggino, rivolto a Rafè “ ’iva verè comm’erano bellilli e‘ ccriature, ca currevene pe tutt’a casa. E mia moglie ca alluccava appriesso a lloro, pecchè se mette paura pure ‘e nu fiammifero!”

Oi Dialogoi: Giggino, Rafè, L’Amerigo Vespucci e il compleanno

Quella mattina Giggino aveva trovato pure il parcheggio vicino. Rafèle no, veniva a piedi, “aggia cammenà, tengo ‘a panza”, diceva.
Rafèle raggiunse Giggino al solito bar.. “Azz, stammmatina – disse Giggino – sei stato puntuale”. Primma ‘e venì ccà aggio visto ‘na cosa ‘o telegiornale”. “Ch’e visto?” “Hanno fatto verè ‘na nave ca traseva ‘a Amsterdam cammenava int’a ‘nu canale”

Simbologia, iconografia e devozione: l’Immacolata Concezione nelle opere d’arte di Castellammare di Stabia

L’8 dicembre 1854, con la bolla papale Ineffabilis Deus, Papa Pio IX proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, inserendo ufficialmente la festività nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica.
La devozione all’Immacolata Concezione è profondamente radicata a Castellammare di Stabia.
La città conserva numerose opere artistiche che testimoniano l’intenso culto verso la Vergine Immacolata, unendo tradizione religiosa e bellezza estetica in una continuità che affonda le sue radici nei secoli passati.

Ghiaccio e palorci su Monte Faito

Da tempo immemorabile gli uomini hanno avuto l’esigenza di procurarsi un refrigerio durante i lunghi mesi estivi. In attesa di soluzioni tecniche avvenuto solo alla fine del secolo XIX con l’invenzione dei frigoriferi, è intervenuta la natura. La montagna ha insegnato loro come ottenere la frescura durante la calura estiva.
Nei secoli passati questo problema è stato risolto con la costruzione delle neviere.

I cantieri navali di Stabia e la nave Basilicata

Correva l’anno 1913, il Fascio Lucano, con sede a Roma, mobilitava i comuni basilicatesi: I Lucani, che già salutarono con legittimo orgoglio il battesimo di un’altra nave col nome dell’eroico ammiraglio “Ruggiero di Lauria” saranno ancor più fieri oggi che il nome glorioso della loro regione viene imposto ad una poderosa unità della flotta, alla quale è affidato, nei mari la strenua difesa delle fortune italiche.

Bottaio. Un antico mestiere scomparso in città

Un mestiere ormai scomparso è quello del bottaio. Nel centro antico di Castellammare ce ne erano diversi con le loro botteghe. Altri lavoravano, dopo il 1783, data di fondazione del Regio Arsenale, per il naviglio da guerra ivi costruito.
In una città marinara e mercantile com’era Castellammare nei secoli passati, le botti servivano, oltre per contenere il vino per i vignaioli locali, anche per l’acqua e merce sfuse per le numerose navi sia militari e sia mercantili, specie quelle che dovevano affrontare lunghi viaggi oceanici.

Una tradizione tutta stabiese: fratielle e surelle

In città la fine della stagione estiva è da sempre contraddistinta da una ricerca spasmodica di legno. Infatti, gruppi di giovanissimi nei quartieri della città si danno da fare, talvolta troppo temerariamente, per reperire legno da mettere via e non sempre efficace si mostra l’azione di contenimento di tale fenomeno che talvolta raggiunge la scelleratezza.

L’armonica più bella

I rampolli della ricca aristocrazia e borghesia facevano tappa obbligata alla Reggia di Quisisana. Castellammare nel 1800 era ‘a la page, luogo da visitare assolutamente nel viaggio di formazione che si chiamò Grand Tour.

Colombo, la sorella sfortunata dell’Amerigo Vespucci

Se si chiede a qualcuno quale sia la nave più bella del mondo risponderà, senza ombra di dubbio, che è l’Amerigo Vespucci. Tutti ricordano che nel 1962 la portaerei americana USS Independence incrociandola, così come si usa in mare aperto, chiese alla nave di identificarsi. Alla risposta “Nave scuola Amerigo Vespucci”, la salutò con la espressione rimasta nella storia della navigazione: “Siete la nave più bella del mondo”.

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CASTELLAMMARE DI STABIA
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