Preesistente al Real Arsenale di Castellammare Stabia costruito nel 1783, nella stessa località c’erano diversi cantieri mercantili con ben sei scali di costruzione. Una maestranza specializzata, vi lavorava da secoli, fin da Federico II e angioini. Qui i re aragonesi fecero costruire galere per la flotta, quella varata nel 1458 chiamata Castellammare e quelle costruite nel 1465 per ordine di re Ferrante per difendere il litorale dalle incursioni dei corsari barbareschi. Alla fine del 1500, quando l’Invencible Armada spagnola, nel tentativo di invadere l’Inghilterra, fu distrutta dalle tempeste e dalle navi inglesi, fu dato mandato ai maestri d’ascia stabiesi di costruire tre galeoni di circa 1.000 tonnellate (S.S. Trinidad y Vincente, Santiago de Galizia, San Matteo y San Francisco). Un variegato naviglio di ogni tipo, dimensioni e stazza, accresceva la flotta napoletana. Per oltre mezzo secolo i cantieri mercantili convissero con il Real Arsenale dai cui scali venivano varate vascelli, fregate e corvette tra le più moderne del Mediterraneo. Nel 1838 sorse la necessità di ingrandire il Real Arsenale che, con l’introduzione del vapore nella movimentazione dei macchinari aveva bisogno di molto più spazio per le officine e sue pertinenze. Per i cantieri mercantili che occupavano lo spazio delle vecchie calcare, c’era bisogno di una nuova sistemazione. Fu scelta, da una apposita commissione formata da ingegneri idraulici, la zona verso il Fiume Sarno, oltre il rivolo San Marco in località detta “macello”. Furono impiegati cavafondi a vapore per il dragaggio e sistemate scogliere di protezione. I nuovi cantieri mercantili furono inaugurati a settembre del 1841 alla presenza della famiglia reale. Ancora oggi la strada che collega Via Napoli con l’attuale Corso De Gasperi, si chiama Traversa Cantieri Mercantili. Una caratteristica peculiare di molte imbarcazioni, era lo specchio di poppa con intagliata la Madonna di Portosalvo. Tra i principali costruttori navali e maestri d’ascia, la magna pars la ebbe la famiglia Bonifacio (Aniello, Catello, Emilio, Francesco, Gennaro e Vincenzo). Molti di essi furono premiati nelle varie Esposizioni Universali navali (Parigi 1862, Napoli 1871, Vienna 1873).
Altri costruttori si posero all’attenzione del modo armatoriale, come Luigi Tramparulo. Durante la Prima Guerra Mondiale i cantieri Bonifacio costruirono anche alcuni M.A.S. per la Regia Marina.L’epoca delle costruzioni mercantili al di fuori dello storico cantiere navale, seppur a rilento, durò fino alla seconda metà del secolo scorso. L’ultimo cantiere navale fu la Stella Maris. Ancor oggi sulla spiaggia antistante il palazzo dei tedeschi (così denominato perché durante la seconda guerra mondiale vi erano alloggiati soldati dell’Africa Korps in licenza o convalescenza), esiste un rudere di uno scalo di costruzione. Per la salvaguardia della memoria storica, sarebbe opportuno che si ponesse una targa ricordo.
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