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Giovedì, 20 Marzo 2025 -

In ricordo di Chiara Pagano

“Caro Luca, tu sei il dono più grande che la tua mamma ha lasciato al mondo. Non hai potuto sentirne la voce, ma ti ha amato più di ogni cosa, lottando fino all’ultimo per darti la vita. Ci saranno giorni in cui sentirai il peso della sua assenza, ma sappi che lei sarà sempre accanto a te, in ogni passo che farai. Nel calore di un abbraccio, nel soffio del vento, nello sguardo di chi ti vorrà bene.
Sei nato dalla forza e dall’amore, e con quell’amore crescerai.”

Castellammare tra le pagine di Flaubert

C’è stato un tempo in cui Castellammare di Stabia non era solo una città, ma un simbolo di bellezza e raffinatezza, una tappa irrinunciabile per chi percorreva l’Italia durante il Grand Tour. Situata nel cuore del Golfo di Napoli, Castellammare era famosa per le sue acque termali, le antiche rovine di Stabiae e il panorama che abbracciava il Vesuvio e il mare. Un luogo che seppe conquistare menti illustri, tra cui il grande scrittore francese Gustave Flaubert.

Simbologia, iconografia e devozione: l’Immacolata Concezione nelle opere d’arte di Castellammare di Stabia

L’8 dicembre 1854, con la bolla papale Ineffabilis Deus, Papa Pio IX proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, inserendo ufficialmente la festività nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica.
La devozione all’Immacolata Concezione è profondamente radicata a Castellammare di Stabia.
La città conserva numerose opere artistiche che testimoniano l’intenso culto verso la Vergine Immacolata, unendo tradizione religiosa e bellezza estetica in una continuità che affonda le sue radici nei secoli passati.

Teatro Supercinema: storia, crisi e rinascita di un simbolo culturale…e dello spettacolo che ne riaprì il sipario

In origine il Cinema Teatro Supercinema aveva la denominazione di Teatro Savoia, (in breve: Sala Savoia, successivamente Cinema Savoia).
Nel corso degli anni Trenta, Natale Montillo, (poi, regista e produttore cinematografico), iniziò ad interessarsi al cinema, un’arte che egli riteneva di sicuro avvenire. La sua prima sala, il Cinema Corso, era a quei tempi un circolo ricreativo cattolico e nonostante la crisi economica, che a Castellammare aveva tra l’altro provocato l’estinzione dei cinematografi esistenti, egli riuscì a rilevarne i locali con l’aiuto di un socio, impiantandovi appunto il cinema.

Mio padre, Lello Radice, mi ha insegnato il tempo giusto per le cose

Il mio cuore batte ancora forte ogni volta che sento pronunciare il nome di mio padre, Lello Radice. Per molti, era un attore straordinario e un maestro della scena teatrale. Ma per me, era semplicemente papà. E oggi, voglio ricordarlo così, con l’emozione di una figlia che porta nel cuore ogni sorriso, ogni abbraccio, ogni sguardo complice che abbiamo condiviso.

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CASTELLAMMARE DI STABIA
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