In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ricordiamo come questa battaglia non sia solo contro l’abuso fisico o psicologico, ma anche contro quella violenza sottile, invisibile, che si cela dietro stereotipi e limitazioni. La violenza di chi nega una voce, di chi impone un destino o di chi si oppone al progresso di una donna che aspira ad esprimere pienamente il suo potenziale. Oggi più che mai, questa giornata è un appello universale alla sensibilità e alla coscienza collettiva, per riflettere su quanto sia ancora radicata la disparità e quanto sia essenziale, per ogni società, l’impegno per l’eliminazione di ogni forma di oppressione.
Stabianotizie.it vuole essere anche una voce per le donne. Per tutte le eroine silenziose, quelle che vincono battaglie quotidiane senza mai ricevere medaglie. Donne che sostengono, che lottano, che dirigono le proprie vite con impegno e audacia. Donne che imbracciano l’arma del proprio coraggio per scendere in guerra sul campo della quotidianità. Guerre contro le discriminazioni che ancora sono costrette a subire, nascoste da una parvenza di parità che fa acqua da tutte le parti, contro un sistema che le vuole ancora subordinate e relegate ad un ambito familiare. Ma anche le piccole lotte del quotidiano, come far quadrare i conti per mandare avanti la famiglia, per gestire i capricci dei figli o per riuscire a conciliare l’orario lavorativo con la cena pronta. Combattenti per antonomasia, le donne, da sempre ma oggi più che mai, sono il simbolo della rinascita, personificazioni dell’araba fenice. Con mille risorse, mille idee, imprenditrici di “un’azienda” come la famiglia e ottime problem solver della propria vita, del proprio tempo. Suffragette dei nostri giorni, spesso si trovano in situazioni in cui le pari opportunità sono solo sulla carta.
La scrittrice inglese Evelyn Beatrice Hall scriveva: “Non condivido la tua idea ma darei la vita perché tu la possa esprimere” (citazione erroneamente attribuita a Voltaire, guarda un po’). Per tutte le volte che qualcuno vi ha zittite, per quando vi hanno in qualche modo costretto a cambiare idea o limitato la vostra libertà di espressione, in questo giornale troverete uno spazio che vuole essere un megafono per raccontare la vostra storia. E’ il vostro spazio. Per denunciare, per sfogarsi, per raccontarsi. Che sia un aneddoto, un’idea, un sogno o una denuncia sociale. Una brutta esperienza che non avete mai raccontato o la storia d’amore della vostra vita. Un progetto per la città o il ricordo di un viaggio. Perché il racconto crea unione, trova confronto, diluisce solitudini, trasforma quelli che sembrano solo pensieri in qualcosa che può rivelarsi utile per altri.
Fate sentire la vostra voce.
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