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“Te piace ‘o presepe?” Si, ma dov’è?

Intervista a Massimiliano Greco: ”Rischiamo di perdere la tradizione presepiale per mancanza di spazi”

Massimiliano Greco è il presidente dell’Associazione Stabiese dell’Arte e del Presepe, una realtà che da anni si impegna a mantenere viva la tradizione del patrimonio artistico presepiale. Sotto la sua guida, l’associazione ha organizzato numerose mostre presepiali, offrendo al numerosissimo pubblico l’opportunità di ammirare opere uniche e di grande valore artistico. Attraverso il suo lavoro e quello dei soci storici, Antonio Sbacchi, Antonio De Martino, Franco Liguori, Luigi Vanni, Luigi De Martino e Gennaro De Martino, Massimiliano Greco non solo celebra l’antica tradizione natalizia, ma riesce anche a trasmettere l’importanza culturale del presepe, contribuendo alla sua diffusione e valorizzazione.

Massimiliano, com’è nata la tua passione per il presepe?

Sono “figlio d’arte”. Mio padre Antonio era un noto collezionista e presepista che già all’epoca organizzava mostre. Ha trasferito la sua passione prima a mio fratello e poi a me. In casa nostra il presepe era un’istituzione.

Quando e perché è nata l’associazione?

Dopo la prima esperienza della mostra del 2010, nel 2011, io e un gruppo di appassionati del presepe decidemmo di fondare un’associazione proprio con lo scopo di diffondere e incrementare la tradizione del presepe che ha radici antiche anche a Castellammare, non solo per il presepe in Cattedrale, ora stabile, di Mons. Petagna ma anche per la presenza di numerosi collezionisti e presepisti.

Quali attività avete portato avanti in questi anni con la vostra associazione?

Abbiamo iniziato la prima mostra con due obiettivi: incrementare la diffusione del presepe dando spazio ai tanti artigiani “casalinghi”, alcuni veramente bravi, cercando di portarli fuori dalla zona di confort delle mura domestiche e proponendogli di mettersi in gioco confrontandosi con un pubblico più vasto. L’altro obiettivo era quello di coinvolgere le scuole. La nostra idea era proprio quella di fare rete, di promuovere l’arte del presepe, di tramandare la conoscenza dalle vecchie alle nuove generazioni. Avremmo voluto fare dei corsi di formazione sulla scenografia, la scultura, la lavorazione della ceramica, la ceroplastica…tutte arti che rischiano di perdersi. Purtroppo ci siamo scontrati con non poche difficoltà, in primis gli spazi in cui attuare tutti i nostri progetti.

Dove organizzate le vostre mostre?

Grazie alla brillante idea di Osvaldo Conte, all’epoca direttore dell’Azienda di Cura e Soggiorno, che per primo nel 2009 portò il presepe a Cappella Sant’Anna, abbiamo usufruito per 5 anni di quella struttura, uno spazio fino ad allora abbandonato, snobbato. Abbiamo cercato di chiederne l’utilizzo anche negli anni successivi, non solo per noi ma anche per altre associazioni. Quello spazio è in un punto strategico, alle porte del centro storico, e aprirlo ad attività culturali avrebbe dato luce e lustro a quartieri considerati sempre la parte “buia” della città nonostante sia ricchissima di siti culturali e artistici di grandissimo valore. Purtroppo la nostra richiesta non è stata ascoltata dalle amministrazioni che si sono susseguite a Castellammare, e abbiamo allestito usufruito dei saloni della Maricorderia e della chiesa del Carmine, dove abbiamo allestito anche le nostre ultime mostre, una delle quali, nel 2018, dedicata a Viviani con 5 scenografie presepiali ispirate alle sue poesie. Dopo il covid purtroppo non abbiamo più ripreso la nostra attività nonostante con le nostre mostre abbiamo avuto unanimi riconoscimenti di critica e di pubblico con più di quarantamila visite.

Quanti soci conta la vostra associazione?

Attualmente siamo una trentina e sta accadendo ciò che temevo, purtroppo non c’è il ricambio generazionale. Senza le giuste attività e promozioni, a Castellammare l’arte del presepe rischia di estinguersi. I corsi di formazione sarebbero un ottimo veicolo per continuare questa nobile arte, ma se non abbiamo gli spazi come si fa? Riavere l’utilizzo di Cappella S. Anna sarebbe veramente l’ideale.

Cosa pensate di fare per risolvere questo problema? È un patrimonio culturale molto importante per Castellammare, sarebbe un peccato perderlo…

Proveremo a chiedere alla nuova amministrazione l’uso della Cappella, che può essere di supporto anche a tante altre attività culturali di altre associazioni. È un peccato che gli artigiani stabiesi vadano negli altri comuni limitrofi, come Gragnano o Vico Equense, a portare le loro opere. L’obiettivo della nostra associazione è riportare l’antica arte del presepe di nuovo qui in città affinché possa essere un ulteriore punto di richiamo per il turismo.

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Sabato, 22 Marzo 2025 -
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