Ci sono libri che raccontano la storia, e poi ci sono libri che la fanno rivivere.
Il giovane Enrico di Tonino Scala e Andrea De Simone è uno di questi. Non è solo un romanzo: è un viaggio nel tempo, un ritratto vivido e potente di un Enrico Berlinguer giovane, ancora lontano dalle grandi piazze e dalle celebri interviste, ma già intriso di quell’ideale che lo avrebbe reso una delle figure più amate della politica italiana.
Il giovane Enrico non è una biografia tradizionale. È un romanzo che attinge alla storia per costruire una narrazione intima, capace di rievocare i dubbi, le scelte e le prime lotte di un ragazzo destinato a diventare un leader.
L’idea del libro è nata quasi per caso, durante una serata.Parlare di Berlinguer, di quello che fu prima di diventare il segretario del PCI, ha acceso negli autori la voglia di esplorare un terreno spesso trascurato: l’Enrico giovane, l’Enrico ragazzo, l’Enrico che sogna e che sceglie.
La grande forza di questo libro sta proprio nel suo approccio narrativo. Non è un trattato storico, né un semplice omaggio. È una storia che si muove tra passato e presente, che fa respirare la passione politica e umana di Berlinguer attraverso una scrittura fluida e coinvolgente.
Un romanzo molto vicino alla scrittura cinematografica che ben si presterebbe ad una serie tv. I lettori non troveranno solo il politico inflessibile e carismatico, ma anche il giovane uomo capace di ascoltare, di creare empatia, di sorridere con discrezione: un Enrico umano, vicino, quasi tangibile.
Ciò che rende Il giovane Enrico un libro imperdibile non è solo la sua capacità di restituire vita a un personaggio storico, ma il modo in cui lo fa. Scala e De Simone raccontano un Berlinguer che non è ancora il simbolo della Questione Morale, ma che già porta in sé la promessa di un’idea diversa di politica.
Questo libro parla ai nostalgici, a chi ha vissuto quegli anni e ne sente la mancanza, ma anche ai giovani, a chi cerca figure di riferimento in un mondo e in una scena politica sempre più complesso. È un invito a credere che il cambiamento sia possibile e che non bisogna mai fermarsi a tracciare nuove strade.
Perché, come insegna il giovane Enrico, ogni rivoluzione inizia prima di tutto nel cuore di chi la sogna.(R.L)
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