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Antonio De Rosa: fotografia di un successo

Intervista al direttore della fotografia che ha conquistato il cinema internazionale

Abbiamo avuto il piacere di incontrare Antonio De Rosa, originario di Castellammare di Stabia, un professionista che ha saputo trasformare la sua passione in una carriera di successo, guadagnandosi stima e riconoscimento sia in Italia che all’estero. Molti registi lo scelgono come direttore della fotografia per le loro opere, apprezzando la sua visione artistica e le sue competenze tecniche.
Oggi Antonio è membro della prestigiosa AIC e IMAGO (Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica), oltre a essere RED MONSTRO Owner, RED KOMODO Owner, FUJIFILM Ambassador, AputureTech Ambassador, Formatt-Hitech Filters Ambassador e VAXIS Ambassador, confermando il suo ruolo di spicco nel panorama cinematografico internazionale.
Come ha iniziato questa attività?
Tutto è iniziato quando ho preso in mano una piccola telecamera che avevamo a casa, mio papà la comprò durante un viaggio.
Da lì la passione per il filmmaking da autodidatta. Le prime cose girate furono i concerti nell’ambito delle rassegne jazz organizzate da mio padre stesso (Peppe De Rosa, ndr).
Ci sono studi specifici o si impara sul campo? Che consiglio può dare ai giovani che desiderano intraprendere questa carriera?
Ci sono vere e proprie scuole come il Centro Sperimentale di Cinematografia in Italia, ma ai giovani suggerirei di provare all’estero, studiare è importante, la curiosità è importante, ma poi tutto va messo in pratica. Oggi è tutto più semplice, la qualità di base è già altissima per cui il consiglio che posso dare è di guardare film e serie tv, studiarli e poi provare a mettere in pratica ciò che hanno visto. Anche internet è una grande fonte di sapere, bisogna sfruttare tutto ciò che si ha intorno per migliorarsi.
La tecnologia ha cambiato il lavoro di tutti; nel campo della fotografia, prevale l’aspetto tecnico o il senso artistico ha ancora un valore? E lei quale aspetto preferisce, quello tecnico o quello artistico?
La tecnologia ha cambiato gli equilibri. Ci sono pro e contro a parer mio.
I pro sono sicuramente che anche a basso budget, se sei bravo a sfruttare ciò che hai, la qualità arriva, di contro c’è che si perde un po’ il senso di alcuni dettagli; con la pellicola c’erano enormi responsabilità, gli errori erano difficile da correggere; oggi la metodologia è cambiata e la tecnologia aiuta. Bisognerebbe entrare nel dettaglio ma è un discorso lungo. Il senso artistico prevale su tutto e dovrebbe essere sempre così. Personalmente mi lascio ispirare da tutto, pittura, scultura, musica… tutto ciò che mi circonda mi stimola e cerco sempre di migliorarmi in tal senso leggendo tra le righe di una sceneggiatura e cercare i sottotesti.
Nei suoi lavori si ispira a qualcuno in particolare?
Rembrandt, Caravaggio, Hopper, Munch. In quanto ad autori della fotografia invece, su tutti Roger Deakins, ASC, BSC. È sempre stato il mio punto di riferimento, studio ogni suo frame di ogni sua opera cinematografica.
Essere direttore di fotografia la porta a lavorare a stretto contatto con molti registi: Bruno de Paola, Simone Larocca, Giuseppe Alessio Nuzzo per citarne alcuni; con quale altro regista le piacerebbe lavorare? E quale dei suoi lavori fatti finora preferisce?
Con Nuzzo c’è una collaborazione di lunga data, nel 2016 girammo un corto dal titolo “Lettere a mia figlia”, (che poi è diventato un film), con protagonista Leo Gullotta che ci regalò molte soddisfazioni tra cui una menzione speciale ai Nastri D’Argento e il primo premio al Giffoni Film Festival; con Nuzzo è in uscita il film dal titolo “Come Romeo & Giulietta”, un altro bel progetto che porto nel cuore, così come “Moon of Alabama” di Lorenzo Cammisa e “The Escape” di Alessandro De Vivo e Ivano Di Natale che sono stati i miei primi lavori da autore della fotografia, ma anche “Lo Spirito Giusto” di Andrea Della Monica, “An Emperor’s Jewel – The Making of The Bvulgari Hotel Roma” e soprattutto “Buttalo via” e “Senza farmi male” al fianco di Gianluigi Attorre.
Ci dica qualcosa in più di questo ultimo lavoro, il video di Mina“Senza Farmi Male”: com’ è andata?
È stato bellissimo entrare in punta di piedi su un set dal sapore speciale. Gianluigi Attorre cerca i dettagli in ogni cosa, è bello cercare di realizzare le sue visioni, è una sfida a dare e fare sempre di più.
Attualmente cosa sta lavorando? Ci può anticipare qualcosa?
Sto lavorando ad un documentario per me molto importante, qualcosa di meraviglioso e dalla storia stupenda, non posso parlarne ma arriverà presto. Intanto continuo a studiare per cercare di migliorarmi sempre.
Grazie Antonio, buon lavoro, alla prossima!
Grazie a tutti voi di Stabia Notizie.

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Venerdì, 21 Marzo 2025 -
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