Lo stato impietoso del verde di Castellammare di Stabia fa rimpiangere gli anni belli intercorsi dal 1951 al 1974 quando alla direzione del Parco di Quisisana e dei Giardini pubblici di Castellammare di Stabia c’era il compianto Dr Agronomo Andrea Lucibelli. E’ giusto ricordare che le amministrazioni comunali che si sono susseguite nell’intervallo di tempo tra il 1951 al 1974 avevano particolare attenzione per il verde della città, tant’è che uno degli Assessorati era proprio dedicato al Parco di Quisisana e ai Giardini.
Il Dr Andrea Lucibelli, fu assunto nell’anno 1951 presso il Comune di Castellammare di Stabia per concorso pubblico, essendo un tecnico Agronomo tra l’altro proveniente dall’Università di Agraria di Portici
Dopo la loro formazione, fra i vari compiti, il Dr Lucibelli si dedicò a studiare le criticità che il Parco di Quisisana presentava legate al rischio idrogeologico e progettò i primi interventi urgenti di Ingegneria Agraria con l’impegno dei giardinieri del Comune realizzò le graticciate con pali e viminate di castagno, queste per rallentare la velocità dell’acqua piovana riducendo significativamente l’azione di ruscellamento e di conseguenza l’erosione del terreno. Questi interventi furono di vitale importanza soprattutto oggi che assistiamo ad eventi meteorici di notevole intensità che determinano danni a monte e a valle del territorio, vedi ultimo la frana del monte Pendolo.
Nel contempo, mise mano al verde della città stabiese che adornava la Villa Comunale, la Villa Gabola e le principali strade promuovendo interventi agronomici a favore del patrimonio arboreo e adornò le aiuole con fiorite di stagione.
La Piazza Unità d’Italia, con la direzione del Dr Andrea LUCIBELLI, fu dotata del datario giornaliero curato con dovizia dai qualificati giardinieri alle sue dipendenze.Come non citare la messa a dimora del nobile Gingo Biloba, albero monumentale, posto nelle prossimità della vasca denominata del Tritone, antistante al bar Di Nocera. E le potature alle Querce in Villa Comunale e Villa Gabola, quelle di Piazza Giovanni XXIII, quest’ultima denominata “a mieze a canesta”.
Poi costituì le alberate sulla Villa Comunale lungo il confine con via Giuseppe Bonito sino alle fonti dell’acqua della Madonna e ora chiuse. Realizzò l’aiuola antistante l’ingresso delle Antiche Terme e del Cantiere Navale Borbonico, per non dimenticare le alberate di Robinia costituite per tutta la via Panoramica e Viale delle Terme mirabile la progettazione del verde sia delle Antiche che delle Nuove Terme. Ciò che colpiva era la potatura delle Querce modellate con perfetta quasi maniacale geometria, tutto eseguito a mano dagli abili giardinieri, con semplici forbici. Percorrere, allora, la Villa Comunale, la Villa Gabola e le Terme Antiche e Nuove si apprezzava l’ospitalità che il verde e le fiorite offrivano alla cittadinanza stabiese ed ai forestieri, nelle calure estive.
L’amore che il Dr Andrea Lucibelli aveva per la sua professione lo spinse a fare realizzare un importante vivaio posto a Quisisana facendo costruire una serra, allora dotata di tecnologia all’avanguardia, per la produzione diretta di fiorite che venivano adoperate per adornare il patrimonio verde di Castellammare di Stabia per tutto l’intero anno solare, costituendo un vero Flor Festival di colori. Inoltre non va dimenticata la cura dell’importante collezione di Camelie esistente nella Reggia Borbonica di Quisisana e degli Ippocastani che adornavano il Viale di accesso alla Reggia.
Fu il promotore della “Festa degli Alberi” che si teneva ogni anno presso gli Istituti scolastici per istruire gli alunni ad amare il verde ed accrescere la sensibilità ambientale. Inoltre è giusto ricordare i nominativi dei giardinieri che con amore e senso del dovere seguivano le direttive del loro dirigente che con rispetto chiamavano “Direttore”:
Ruggiero Raffaele, Ruggiero Giovanni, Guida Pasquale, Guida Ferdinando, Ciro D’Auria, Tramparulo Francesco, Isidoro padre e Isidoro Catello figlio, Milo Ciro, Campaniello Francesco, Sicignano Raffaele, Barretta Giuseppe, Elefante Vito e Longobardi Vincenzo. I guardaboschi: Esposito Gennaro, Cascone Alfonso e Amoruso Catello. Il personale predetto curava anche gli ornamenti natalizi. Gli anni compresi tra il 1951 ed il 1974 videro il verde di Castellammare assurgere ai massimi livelli di cura e bellezza, poi dal 1974 il Dr Andrea Lucibelli fu chiamato in Regione Campania.
Ci si domanda perché le forze politiche dal 1974 ad oggi non hanno avuto la giusta sensibilità e cura del verde, tant’è che nell’organigramma degli assessorati è scomparso quello che una volta era denominato “Parchi, Giardini, Sport ed Ambiente”, considerando che parte del territorio stabiese rientra nel Parco Regionale denominato “Monti Lattari”?
Perché si è scelto azzerare la squadra di qualificati giardinieri per la cura dell’importante patrimonio verde, cosa invece esistente in altri comuni, vedi Napoli e dintorni?
Si spera che tutte le forze politiche della Città, di concerto con le associazioni ambientalistiche accreditate sul territorio, provvedano alla costituzione di un personale abilitato per la cura e tutela del verde pubblico e soprattutto del Parco di Quisisana.
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