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Anna Spagnuolo La voce del Teatro

C’è una bambina di quattro anni nella Villa Comunale di Castellammare e rivolgendosi alla madre, che la esorta a non allontanarsi troppo, risponde: “Mamma, arrivo fino a Viviani e torno”. Intende la statua che ancora campeggia allo stesso posto, saccheggiata di alcuni pezzi.
Il ricordo è di Anna Spagnuolo, cantante e attrice, che insieme a molti altri, ha disegnato, inciso con la sua voce la storia del teatro. Quel Viviani lo avrebbe interpretato, negli anni, tantissime volte in numerosi allestimenti alcuni dei quali epici. “Festa di Piedigrotta” con la regia di Roberto De Simone, “Eden Teatro”, e sempre con il maestro De Simone prende parte a “La gatta Cenerentola”, “L’opera buffa del giovedì santo”, il “Requiem per Pier Paolo Pasolini”. Cantante solista di Media Aetas, la troviamo nella colonna sonora del film “ll camorrista” di Nicola Piovani, “La pelle” di Liliana Cavani, “Fontamara” di Carlo Lizzani. Tour in Messico, Germania, Francia, Brasile, Argentina, Stati Uniti, Inghilterra. Scelta da Eduardo in “Bene mio, core mio”. Ero andata a fare il provino con il Maestro, per il ruolo di cameriera, che a un certo punto chiese di dove fossi, e io risposi Castellammare. Di rimando disse, “Buono, buono è cafone! ‘E cameriere so’ tutte cafone”. Soprano, una voce riconoscibile, che è anche il suo marchio di fabbrica, oggi in formazione con Gianni Lamagna, Lello Giulivo e Patrizia Spinosi, porta in giro il loro “Paese mio bello”, con varianti come quella in corso che debutterà a Ercolano l’11 luglio per proseguire, in varie date in giro per la Campania. Oltre le voci, lo spettacolo si completa con Michele Bonè, Paolo Propoli alle chitarre, Arcangelo Michele al violoncello e Alessandro De Carolis al flauto. La drammaturgia è affidata a Mariano Baudin. Lo spettacolo è composto da alcuni sonetti di Shakespeare, tradotti in napoletano e musicati da Gianni Lamagna e altri musicisti. Titolo evocativo, “Eretico Neapolitan Shakespeare”. Il mondo di Anna Spagnuolo è molto vasto:

Facevo la corista con Edoardo Bennato e vedere lo stadio San Siro con ottantamila persone è stato davvero eccezionale. L’emozione che si prova è unica, fortissima.-ricorda- Con Armando Pugliese abbiamo fatto “L’opera de muorte e famma”.Ma ho iniziato al Cat, c’era un clima incredibile, si respirava cultura, sono cresciuta così.

Oggi cosa chiederebbe al mondo del teatro? Maggiore rispetto per chi ha svolto e svolge questo mestiere da tanti anni.

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Giovedì, 20 Marzo 2025 -
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CASTELLAMMARE DI STABIA
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